E’ un’idea diffusa quella che una cornice con gli angoli chiusi – nella quale cioè non si vedono i tagli – sia maggiormente affascinante rispetto ad una con gli angoli di taglio visibili. Ciò che si nasconde dietro a quel fascino spesso coincide anche con maggior qualità. Ovvero è più probabile che una cornice con gli angoli chiusi abbia come qualità intrinseca peculiarità pregevoli: tipo di legno, finiture utilizzate, lavorazioni particolari (intarsi, vernici, cere e gomme lacche, dorature in foglia, interventi artigianali/artistici di vario tipo). Questo è un dato di fatto: spesso la cornice ad angolo chiuso è qualitativamente superiore a quella ad angolo aperto. Eppure capita di imbattersi in cornici di provenienza non propriamente artigianale e con finiture non eccessivamente pregevoli che esercitano comunque una forte attrazione estetica. Questo accade anche se queste stesse cornici vengono paragonate con cornici ad angolo aperto ricavate magari da aste pregevolmente lavorate, ricoperte in foglia oro e realizzate con legni nobili. Parrebbe esistere una caratteristica intrinseca nell’angolo chiuso che lo rende di per sé maggiormente pregevole. Eppure è verosimile che questa qualità non sia nell’angolo in sé, quanto piuttosto nel nostro cervello che tende ad attribuire a ciò che è continuo e non spezzato qualità di forma. E’ necessario scomodare velocemente la Psicologia della Gestalt (o della forma) per capire il fenomeno. La psicologia della Gestalt è una corrente psicologica incentrata sui temi della percezione e dell’esperienza che nasce e si sviluppa agli inizi del ventesimo secolo in Germania. Questi studiosi si focalizzarono soprattutto sugli aspetti percettivi e del ragionamento/problem-solving. L’idea portante dei fondatori della psicologia della Gestalt è che “il tutto è diverso dalla somma delle singole parti”. Quello che noi siamo e sentiamo, il nostro stesso comportamento, sono il risultato di una complessa organizzazione che guida anche i nostri processi di pensiero. La stessa percezione non è preceduta dalla sensazione ma è un processo immediato – influenzato dalle passate esperienze solo in quanto queste sono lo sfondo dell’esperienza attuale – che deriva dalla Gestalt, come combinazione delle diverse componenti di un’esperienza reale-attuale. La capacità di percepire un oggetto quindi deve essere rintracciata in una organizzazione presieduta dal sistema nervoso e non ad una banale immagine focalizzata dalla retina. Per comprendere il mondo circostante si tende a identificarvi forme secondo schemi che ci sembrano adatti – scelti per imitazione, apprendimento e condivisione – e attraverso simili processi si organizzano sia la percezione che il pensiero e la sensazione; ciò avviene di solito del tutto inconsapevolmente. Con particolare riferimento alle percezioni visive, che è ciò che ci interessa parlando di cornici ad angolo chiuso, le regole principali di organizzazione dei dati percepiti sono: 1. buona forma (la struttura percepita è sempre la più semplice); 2. prossimità (gli elementi sono raggruppati in funzione delle distanze); 3. somiglianza (tendenza a raggruppare gli elementi simili); 4. buona continuità (tutti gli elementi sono percepiti come appartenenti ad un insieme coerente e continuo); Con qualche immagine rendiamo più semplice tutto. Nell’immagine sopra non è difficile per ognuno di noi osservare che tendiamo a leggere la figura a sinistra come avente un senso verticale e quella a destra orizzontale. Eppure si tratta di pallini pieni o vuoti. In questa figura non esiste un triangolo ma il cervello lo vede. In quest’ultima infine ci troviamo di fronte a linee spezzate che tuttavia vengono ricomposte mentalmente per creare figure geometriche intere. Esattamente come accade per le cornici. Quando ci troviamo di fronte ad una cornice ad angolo chiuso possiamo davvero renderci conto che il tutto è diverso dalla somma delle singole parti e che quello che noi percepiamo come affascinante deriva prima di tutto dal fatto che l’angolo chiuso soddisfa in pieno la caratteristica del nostro cervello di vedere forme continue. Poi però valutiamo anche la bontà dei materiali e delle lavorazioni.
Se prima facevo fatica a vedere un angolo non perfettamente chiuso, adesso so almeno il perché.
Grazie!!
Le cornici ad angolo chiuso hanno indubbiamente il loro fascino, ma per quanto riguarda il prezzo sono pribitive, sopratutto le misure fuori standard.
Penso che con i tempi che corrono non hanno più senso…..soprattutto su opere moderne.
Complimenti per il vostro impegno ragazzi.
Alberto
Grazie Alberto, ci stiamo impegnando parecchio e speriamo che tu voglia presto essere un associato ACIP. Ne abbiamo tutti da guadagnare.
Per quanto riguarda la cornici ad angolo chiuso è vero che tendenzialmente hanno un costo elevato, tuttavia continuano ad avere un loro mercato e ad essere sinonimo di qualità. Soprattutto in Italia.
Gabriele