La carta è un materiale igroscopico, quindi scambia con l’ambiente umidità e sostanze di varia natura e subisce, come ogni materiale organico, processi ossidativi, cioè invecchia.
Cause di degrado
Varie sono le cause di degrado delle opere d’arte su carta e i danni che comportano:
1) l’acidità è causata sia dalla particolare struttura chimica della carta, sia da sostanze acide che gli derivano dall’ambiente o da una conservazione errata. Una forte acidità da luogo ad ingiallimento ed infragilimento dei supporti e crea un terreno ideale per ulteriori processi ossidativi;
2) l’umidità, se eccessiva, causa aloni e ingiallimenti, foxing (una fioritura di macchioline marrone-rossiccio), muffe, macchie da impurità metalliche presenti all’interno delle fibre, inchiostri e colori che spandono e, in ultima analisi, un indebolimento generalizzato del supporto;
3) la luce, in particolare la radiazione ultravioletta, se non controllata, causa ingiallimento, sbiadimento o viraggio dei colori e degli inchiostri, grave ossidazione;.
4) gli attacchi biologici possono essere di infezione (muffe) o di infestazione (insetti come tarli, pesciolini d’argento, pidocchi del libro etc.); causano danni fisici al supporto, come fori, indebolimento delle fibre, macchie colorate diffuse;
5) l’uso e la conservazione impropri, insieme a fattori ambientali ed esterni, come polveri ed inquinamento e/o montaggi non adatti alla conservazione sono causa di strappi, lacune, aloni di polvere, macchie di collanti e nastri adesivi etc.
Condizioni ideali e accorgimenti per una corretta conservazione
Le condizioni ideali di conservazione per la carta corrispondono a: non più di 50 lux di livello di illuminamento, una temperatura di 18°, un’umidità relativa del 55%.
Naturalmente in un ambiente non museale tali condizioni sono difficilmente riproducibili costantemente; tuttavia qualche piccolo accorgimento può ben salvaguardare anche le opere che abbiamo in casa.
Per prima cosa sarebbe importante evitare di far subire alle opere bruschi sbalzi di temperatura e umidità, creando un ambiente dal clima il più possibile costante, anche nelle sue variazioni. A questo scopo è sicuramente di aiuto un’incorniciatura adeguata, con una certa ampiezza tra la battuta su cui poggia il vetro e il retro del cartone di fondo, a creare una sorta di spazio cuscinetto tra il retro del montaggio interno e il muro.
Evitare di porre le stampe sopra il calorifero o il camino, alla luce diretta della finestra (basta una semplice tenda bianca a schermare gli ultravioletti), su muri freddi ed umidi.
I montaggi
E’ importante proteggere le opere cartacee con montaggi adeguati, cioè con passepartout di cartone non acido adatto per la conservazione anche quando vanno esposte in cornice. Attenzione in particolar modo al comunissimo famigerato cartone di pasta di legno, che applicato direttamente a contatto con l’opera può causare nel tempo danni anche molto gravi, con l’apporto di acidità e sostanze nocive, e al nastro adesivo e biadesivo, con cui spesso vengono montate le opere all’interno dei supporti, che ingiallisce sulla carta in modo quasi sempre irreversibile, ingiallendo fino a letteralmente “vetrificare” la superficie. Esistono dei nastri adesivi per la conservazione a base di collanti anti invecchiamento (ad es. Filmoplast), che non creano danni e permettono una buona adesione in sicurezza.
In caso di esposizione di tecniche grafiche estremamente fotosensibili (penna biro e stilografica, pennarelli,Condizioni ideali e accorgimenti per una corretta conservazione
Le condizioni ideali di conservazione per la carta corrispondono a: non più di 50 lux di livello di illuminamento, una temperatura di 18°, un’umidità relativa del 55%.
Naturalmente in un ambiente non museale tali condizioni sono difficilmente riproducibili costantemente; tuttavia qualche piccolo accorgimento può ben salvaguardare anche le opere che abbiamo in casa.
Per prima cosa sarebbe importante evitare di far subire alle opere bruschi sbalzi di temperatura e umidità, creando un ambiente dal clima il più possibile costante, anche nelle sue variazioni. A questo scopo è sicuramente di aiuto un’incorniciatura adeguata, con una certa ampiezza tra la battuta su cui poggia il vetro e il retro del cartone di fondo, a creare una sorta di spazio cuscinetto tra il retro del montaggio interno e il muro.
Evitare di porre le stampe sopra il calorifero o il camino, alla luce diretta della finestra (basta una semplice tenda bianca a schermare gli ultravioletti), su muri freddi ed umidi.
acquerelli, aniline così diffusi nell’arte contemporanea) è meglio utilizzare vetri museali con schermatura anti UV (= radiazioni ultraviolette): sono piuttosto costosi ma evitano danni irreversibili, possibili anche nel breve periodo, e permettono una perfetta leggibilità dell’opera, avendo anche caratteristiche di antiriflesso.
Nel caso di carte incorniciate, cercare di evitare la formazione di condensa e quindi di aloni di umidità, distaccando se possibile le stampe dal vetro, attraverso un montaggio in passepartout o dei distanziatori.
Per limitare l’infiltrazione di insetti quasi sempre presenti nelle case, altro grave problema, porre sul retro un cartone non acido e sigillare la cornice lungo le aperture prima con nastro adesivo da carrozziere (che gli insetti non amano) e poi eventualmente con un foglio di carta protettiva. Porre inoltre agli angoli della cornice, sul retro, dei distanziatori o dei feltrini adesivi per lasciare passare l’aria evitando infiltrazioni di umidità.
Evitare di schiacciare la carta tra due vetri o plexiglass: deve poter “respirare”. Eventualmente porre a contatto con l’opera, all’interno del perimetro e quindi non visibile, una carta assorbente di puro cotone o un cartoncino leggero anti acido.
Nel caso di danni, evitare la tentazione di restauri fai-da-te e rivolgersi sempre a un restauratore specializzato.
Elena Allodi